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Visualizzazione dei post da aprile, 2013

Memento

di Gianbattista Tagliani Ai primi del 900 in Giappone fu introdotto una bizzarra procedura mirata al contenimento dei rischi d'incidente dovuti alla disattenzione; raccontare ad alta voce le proprie azioni e compiere un gesto, sempre lo stesso per mantenere l'attenzione sempre desta. Questa procedura è stata introdotta nel settore dei trasporti , delle ferrovie nello specifico. Troppi erano gli incidenti causati dalla disattenzione del conducente per non aver visto o non esser stato attento ai semafori. Da quel giorno dunque, in ogni stazione si ripete il rito. Quando si chiudono le porte ed il treno è pronto a muoversi, il conducente guarda il semaforo, lo punta con il dito e si ripete ad alta voce il colore della luce. Nel 94 uno studio dell'Istituto di Ricerca e Sviluppo delle Ferrovie nipponiche ha dimostrato che questa procedura ha ridotto dell'85% il rischio di incidenti.  Il rito, nella spiritualità, nell'industria, nello sport, nella politica, e potre

Vita da cani

di Gianbattista Tagliani Oggi su La Stampa Nouriel Roubini ha sintetizzato le proprie perplessità sulle chance che il premier incaricato Enrico Letta sia in grado di formare e guidare un governo che realizzerà il pacchetto di riforme in agenda, definendo Letta, ostaggio di Berslusconi, cecchino in attesa del momento più propizio per far fuori l'inquilino di Palazzo Chigi, andare subito al voto (forte di un PD allo sbando) e "restaurarsi", lui, a Chigi. Il giorno del l'elezione bis di Napolitano il PD Fassina é stato oggetto di un lancio di monetine di craxiana memoria. Oggi, 25 Aprile 2013, sul Foglio Luca Sofri racconta la storia di Antonello Giacomelli del PD, criticato dallo stesso Sofri per qualcosa postato online, che resosi conto del dibattito che s'é innescato dopo la critica ricevuta, ha finito per esser travolto dall'onda avendo invano cercato di rispondere a tutti su tutto. Pochi giorni fa Dario Franceschini é stato verbalmente aggredito e

Inglorious bastard. La fine di Grillo

di Gianbattista Tagliani @gian2910 L'elezione di Giorgio Napolitano per un secondo mandato al Quirinale segna la fine di Beppe Grillo come leader credibile e riconosciuto del Movimento 5 Stelle. Dal giorno delle politiche, in cui ha registrato un risultato cospicuo, per quanto favorito da un massiccio astensionismo, la leadership del movimento s'è progressivamente auto esclusa. Il tutto nasce da un errore iniziale, irrimediabile nel breve termine, poi ripetuto una volta (lungo il processo di autolesionismo di cui sopra) e ripetuto di nuovo in questi giorni di votazioni per il Quirinale. Il web è una risorsa infinta di idee e soluzioni, oltre ad avere un potere aggregatore che ridicolizza i media tradizionali, ma non è un luogo per Guru proprio per la sua natura indipendente e universale. Il riferimento è chiaramente a Casaleggio, ispiratore degli strali Grilliani.  Il peccato originale è stata l'applicazione superficiale e sbrigativa del dirompente (in un contest

Traditional media Vs Social media: "Tradisocial" media? (pt.4)

di Gianbattista Tagliani Per completare il quadro sul mondo social visto dall’Italia, dopo aver   ascoltato il punto di vista della TV (Laura Riccetti TG5), della Radio (Giorgio Zanchini Radio3) e il punto degli operatori economici (Marco barbieri INPS) chiudiamo con le news più tradizionali; stampa in edicola ed agenzie. Abbiamo ascoltato Victor Simpson, direttore del desk romano di Associated Press. Victor Simpson; nel mondo di oggi non si può pensare di fare a meno dei social network. Se lo si facesse, rimanere fuori contesto,   più che un rischio sarebbe una certezza . Per questo AP è attiva e molto attenta sia a Twitter che a Facebook. Quanto a come vengano inquadrati anche io avrei difficoltà a scegliere tra la veste di fonte o di aggregatore di feedback.   In uno scenario di guerra o comunque di agitazione popolare, il valore di fonte è indiscutibile per quanto sia anche potenzialmente pericoloso in termini   di credibilità. Per questo AP cita i social solo do

Traditional media Vs Social media: "Tradisocial" media? (pt.3)

di Gianbattista Tagliani I nquadrare i fenomeni Facebook e Twitter sembra impresa sempre più ardua. Laura Riccetti e Giorgio Zanchini hanno riflettuto, raccontato aneddoti, rappresentato le loro percezioni, personali e professionali ma hanno dato risposte uguali e diverse al contempo.  Al di là delle esperienze personali non c’è un “metodo unico” nell’approach agli stessi, nel loro utilizzo o nel modo di fruirne.  Sono sia fonte che aggregatore di feedback.  Vengono consultati in modo indiscriminato ma anche filtrando gli opinion leaders dalla vox populi. Questo in radio e in tv. E per operatori economici come Marco Barbieri, stratega della comunicazione INPS?   Marco Barbieri; premetterei anche io che sono scettico e diffidente della componente modaiola dei social network. Ne vivo altri aspetti. E l’Istituto è presente ed attivo quanto attento e sensibile al fenomeno. Abbiamo 4 pagine tematiche su FB e monitoriamo tutti i post pubblicati. Abbiamo debuttato anche su Youtub

Traditional media Vs Social media: "Tradisocial" media? (pt.2)

di Gianbattista Tagliani   D opo aver ascoltato da Laura Riccetti del Tg5 come vengano percepiti ed usati Twitter e Facebook, nell’ambito redazionale e professionale, oltre che naturalmente a titolo personale, cambiando media rivolgiamo le stesse domande a Giorgio Zanchini, conduttore di Tutta la città ne parla di Radio3 Rai. (Giorgio Zanchini): anche io devo fare una premessa necessaria perché si possa comprendere quanto racconto; gli ascoltatori di Radio3 hanno un’età media piuttosto alta, come per altro io stesso. Questo ha causato qualche problema quando abbiamo inizialmente approcciato Twitter e Facebook, ma nonostante questa difficoltà ci ha regalato risultati inattesi quanto gratificanti. Oggi quasi tutte le trasmissioni radiotelevisive principali hanno una propria pagina Facebook od un account Twitter. Basti pensare a “Sei Gradi”, sempre su Radi3 che fa abbondantemente riferimento al flusso web, tanto da arrivare addirittura ad anticipare, pubblicandolo onlin

Traditional media Vs Social media: "Tradisocial" media?

di Gianbattista Tagliani Il parlamento italiano è stato profondamente rinnovato grazie ai social network. Le principali trasmissioni di approfondimento o di attualità hanno sostituito le headlines di giornata nel sottopancia scorrevole nella parte bassa dello schermo con l’aggiornamento in tempo reale dei tweet o dei post di facebook. Le testate in edicola riservano spazi o rubriche intere alle news dal mondo social. Ma di che notizie si tratta? Come vengono recepite? E che uso se ne può fare e se ne fa? Ho rivolto queste domande a quattro persone in carne ed ossa, ciascuna, autorevole espressione dei diversi pianeti del sistema informativo italiano. Laura Riccetti, volto e voce nota quanto apprezzata del Tg5, Giorgio Zanchini direttore e conduttore di Tutta la città ne parla, di Radio3, Marco Barbieri resp onsabile della comunicazione INPS e Victor Simpson, direttore della redazione romana di Associated Press. Il mondo social è “fonte” o piuttosto un aggregatore di feed

I tempi sono ormai maturi

di Gianbattista Tagliani   Mentre la natura si sta risvegliando dopo il piovosissimo inverno, si prepara a sbocciare anche il nuovo assetto politico italiano. Ad oggi la partitocrazia si articola in sette schieramenti: Destra Sociale, Centrodestra, Lega, Centro, Centrosinistra, Sinistra e Sinistra extraparlamentare. Questa straordinaria ricchezza di posizioni è impreziosita dall’unicità italica di avere rappresentanti di ciascuno schieramento all’interno di tutti gli stessi. Quando ero poco più di un bambino ascoltavo gli adulti parlare delle correnti DC e PC e mi chiedevo come potesse far parte di un partito confessionale conservatore, una persona che pubblicamente veniva riconosciuto come un laico riformista o come potesse un moderato cattolico far parte del Partito Comunista Italiano. Crescendo non sono ancora riuscito a trovare altra risposta se non un’allusiva ma confusa battuta: “E’ la natura della politica”. Tornando all’oggi, i sette schieramenti così variamente comp